Calcio

Elezioni CRL| Carlo Tavecchio e Alberto Pasquali, i due “nuovi” volti per il calcio Lombardo

Il 9 gennaio si vota il “nuovo” Presidente del CRL. Alla fine, dopo un po’ di tira e molla, la data è stata confermata malgrado il commissariamento ed il reggente. La campagna elettorale dunque è iniziata. Andiamo a vedere chi sono i due candidati per il posto di numero uno del calcio lombardo.

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Carlo Tavecchio: «Perché non volevano far votare la Lombardia? Avevano paura di me»

Intervento a tutto tondo del candidato alla presidenza del Comitato Regionale Lomabrdia Carlo Tavecchio in diretta ieri sera sul canale YouTube della rete Videostar. L’ex presidente federale ha parlato delle sue esperienze, delle polemiche e del programma da attuare nel caso venga eletto sul più alto scranno del calcio lombardo.

Si comincia con il passato in FIGC («Mi sono dimesso perché era un atto dovuto») e con una battuta ironica sull’età: «Ho un anno in meno di Biden, quindi se uno può fare il Presidente degli Stati Uniti, penso che io possa candidarmi al CRL». Per poi trattare l’argomento delle elezioni, per cui l’ex presidente federale ha appena vinto il ricorso al Tribunale Nazionale Federale del Coni, con la data che rimane quella del 9 gennaio: «Le elezioni sono state ostacolate da una reggenza che ha ricevuto ordini precisi per non far svolgere le elezioni del presidente. […] Perché non volevano far votare la Lombardia? Perché avevano paura di Tavecchio. Posso documentare che a Roma sono state fatte ore e ore di telefonate che riguardavano il Comitato. […] Se lei fa un provvedimento che dice che nello stadio di Τreviglio si va a votare per i delegati assembleari e non per il presidente… c’è un problema di Covid? Quando si vota per il presidente c’è il Covid, invece quando si vota per i delegati il Covid va via?».

In seguito, l’attacco alla norma attuata dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: «Si toglie il vincolo, viene creato il lavoratore sportivo: le ASD che ho istituito io nel 2000, con il governo di allora, diventano quasi delle società di capitali. Voglio vedere in questo modo chi resta. È una legge anacronistica in cui non viene riconosciuta la capacità di raccolta del mondo giovanile. Non hanno capito che le società dilettanti hanno investito un sacco di soldi, costruendo un sistema di gioco collettivo che cresce con i valori dello sport. Questa norma è un ufficio complicazione affari semplici. Servirebbe una legge quadro, non una mezza legge, duratura sul mondo del dilettantismo».

«Mi meraviglio – prosegue Tavecchio – che il sistema politico non consideri il mondo dilettantistico, solo perché nessuno ha fatto i pugni sul tavolo nelle sedi opportune. Non ho più voglia di sopportare soprusi nei confronti del sistema dilettantistico: ci sentiamo dimenticati».

Per poi trattare il Comitato Regionale Lombardia, a partire dal passato («Baretti ha fatto bene nell’ordinaria amministrazione, gli tolgo il cappello. Ma di lampadine non se ne sono accese») fino al futuro.

«Il CRL deve essere stimolo, presenza, attività, rapporti diretti con la società e con gli enti locali».

– «Il presidente, se sarò io, dovrà essere utilizzato per i macroproblemi, dove servono esperienza e conoscenze: a Roma bisogna sapere i buchi delle serrature dove si mettono le chiavi».

«Si deve creare una settorizzazione delle responsabilità dei consiglieri che sono ben 13: a partire dall’attività agonistica e amministrativa fino al marketing, la comunicazione e il mondo giovanile. I consiglieri devono comunicare con i delegati provinciali. Dal cozzo delle idee nascono le opere».

Durante la diretta su Videostar era presente anche il candidato consigliere Gianlauro Bellani, il quale ha speso parole al miele per Carlo Tavecchio: «L’acume, la storia e la sua cultura mi hanno fatto decidere a candidarmi. Tavecchio ha già dimostrato negli anni passati ciò che è capace di fare, lavoreremo sodo: siamo gli uomini del fare, non del dire. Sarò vicino a tutte le problematiche delle società».

Alberto Pasquali: «Abbiamo bisogno di gente nuova. Ho voglia di combattere mille battaglie»

Una ventata di aria fresca in un ambiente ormai logoro dai soliti nomi. È questa la presentazione e il sunto delle parole di Alberto Pasquali, delegato della sezione di Brescia dal lontano 2007, nuovo candidato alla presidenza.

Venerdì scorso si è presentato alla stampa il nuovo candidato alla presidenza del Comitato Regionale Lombardia. Un profilo diverso da quello che può rappresentare Tavecchio, uomo sicuramente più esperto in “politica sportiva” rispetto a Pasquali, alla quale lo stesso “giovane volto” del CRL chiede sostegno. E sì, diciamo giovane perché, come lui stesso ha detto: «Concedetemi questo “giovane” per il fatto di affacciarmi ora alla politica calcistica».

Tornando però alle sue argomentazioni, le idee di Pasquali sono chiare da subito: «Oggi abbiamo bisogno di gente nuova. Personalmente ho voglia di combattere mille battaglie, gente più esperta magari le sue mille battaglie le ha già combattute e rischia oggi di essere parte di chi ha messo su il sistema attuale – spiega il candidato, che continua -. Sicuramente ci sarà bisogno di esperienza, ma questa deve essere messa a disposizione di facce nuove, non in posizione di comando».

Alla base delle sue idee c’è un altro concetto imprescindibile: le posizioni di “potere” devono partire dal basso, dalle stesse società, e non dall’alto come spesso accade: «Io stesso nel lontano 2007 avrei preferito essere eletto come delegato piuttosto che essere nominato. Le cariche e i vari membri devono essere scelti dalle società e non piazzati da chi invece prende le decisioni. Noi lavoriamo per il bene delle società» dice infatti il delegato, che riprende così: «Certo abbiamo già delle idee su chi potrebbe fare cosa, ma devono passare tutti dal voto delle società». Infatti, Pasquali ha deciso di candidarsi dopo le numerose richieste da parte di diverse società, soprattutto del bresciano, che hanno apprezzato le gesta e le azioni del delegato soprattutto negli ultimi mesi.

Durante la sua presentazione arriva il comunicato dalla CRL che prevede lo slittamento delle elezioni per l’impossibilità (un po’ forzata) di garantire il funzionamento del sistema elettorale. «Ecco il primo punto in comune tra me e Tavecchio: bisogna andare al voto il prima possibile. Dobbiamo studiare un piano B per ripartire in sicurezza e garantire lo svolgimento delle competizioni, a patto che ci siano garanzie sulla salute. E per farlo abbiamo bisogno di cominciare a programmare da subito per non essere impreparati quando sarà il tempo e soprattutto per non lasciare società e calciatori nel limbo della proroga come successo nella passata stagione».

Enzo Navarra, Christian Abbate, Valerio Amati

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