Calcio

Eccellenza| Da Cornate d’Adda alla FA Cup: la storia di Roberto Ratti

Classe ’99, jolly offensivo e già un curriculum calcistico di una certa importanza. Roberto Ratti, ora alla Speranza Agrate in Eccellenza, ha girato diverse squadre nelle giovanili (Tritium, Pozzuolo, Vimercatese) per poi debuttare in Serie D con il Ciserano, con ben 32 gettoni in Serie D nella stagione 2016-2017. Il ritorno alla Vimercatese in Eccellenza e subito dopo… la svolta.

«Al primo giorno di preparazione il Lugano mi offre un provino: non mi presento all’allenamento a Vimercate e vado in Svizzera. Mi avevano preso e, tornato in Italia, sono andato dal direttore Marco Sala per comunicargli la notizia e mi ha detto di aspettare fino a dicembre per poi avere il cartellino. Quindi ho giocato nella prima parte della stagione (2017-2018, ndr) nella Rivoltana di mister Bonomi in Promozione e poi sono andato al Lugano, dove vivevamo una vera e propria vita da professionisti».

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Prima stagione con l’Under 21, esordendo anche in Prima squadra con Walter Samuel come vice e, all’inizio della seconda stagione, subentrano delle complicazioni che lo portano prima al Novazzano (quarta divisione svizzera) e poi, convinto dal proprio agente, in Inghilterra.

«Sono arrivato là nell’ottobre del 2018, eravamo in contatto con alcune squadre e, dopo alcune trattative saltate, il mio procuratore mi lascia da solo: mi ero già ambientato e avevo trovato un lavoro. Da quel momento ho contattato svariate squadre via email e ho fatto un provino in un’accademia, conoscendo il mio attuale procuratore, che mi porta alla Watford Academy, dove sono rimasto per cinque mesi. Vengo notato dal Dover Athletic in National Conference (quinta divisione inglese, ndr) che prima mi risponde negativamente per questioni contrattuali e poi mi ricontatta dopo una pesante sconfitta. Ricordo che mi hanno chiamato per un’amichevole che vinciamo 5-2 in cui metto a segno una rete e un assist».

E qui arriva un periodo pazzo per Ratti: l’8 ottobre 2019 firma il contratto con il Dover Athletic, il 10 ottobre diventa papà e il mercoledì successivo arriva la partita più bella della sua vita.

«Mi trovavo agli allenamenti e mi chiama la mia compagna perché stava cominciando il travaglio. Giocavo al Dover ma abitavamo a Londra, che si trova a più di due ore di treno. Dopo una corsa incredibile sono rimasto accanto a lei durante le 12 ore del travaglio e il giorno dopo l’allenatore mi ha lasciato a casa, capendo la situazione. Successivamente, arriva un’amichevole contro il Gillingham, che si trovava in League One e quindi due categorie sopra di noi: vinciamo 6-2 e io finisco la partita con una tripletta e due assist. Il giorno dopo ho addirittura ricevuto la chiamata del presidente per farmi i complimenti».

A Dover le cose si mettono bene, esordendo anche nella Coppa nazionale più antica e affascinante del mondo, la FA Cup: «Siamo arrivati al terzo turno contro il Peterborough ed è stata una grande emozione giocarci. Una squadra del nostro campionato era arrivata a giocare anche contro una squadra di Premier League come lo Sheffield United. Successivamente, a gennaio del 2020 il Dover mi manda in prestito al Tonbridge, scendendo di categoria ma avvicinandomi a casa. Hanno comunque continuato a seguirmi perché ci tenevano alle mie prestazioni».

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In queste montagne russe nel giro di pochissimi anni, subentra un periodo difficile: il Dover Athletic non si iscrive al proprio campionato per motivi economici e Ratti è alle prese con la pubalgia a partire dalla scorsa estate, tenendolo lontano dal campo: «Stavo davvero male e non riuscivo nemmeno a dormire la notte. Ho fatto provini in Croazia (al Gorica, nella Serie A locale, ndr), in Serie D e anche in Inghilterra ma non ce la facevo fisicamente. Mentalmente ero pronto ma sono stato costretto a rimanere fermo per due mesi».

«Ringrazio di cuore l’Agrate per avermi dato questa opportunità, in modo da rimettermi in forma. Quando mi ha chiamato Antonio (Ferreri, il ds della Speranza, ndr), ho fatto un provino che è durato ben sei settimane: non era colpa dell’allenatore, né della società ma, a causa delle limitazioni per l’emergenza sanitaria, non si poteva nemmeno fare una partitella di prova. Ho conosciuto ragazzi gentilissimi che mi hanno accolto come una famiglia: in questo momento bisogna inseguire la prima vittoria in campionato che ci possa dare un po’ di entusiasmo, per cercare una svolta in questa stagione, che è strana sia per noi giocatori che per gli allenatori. Meritiamo qualche punto in più, dobbiamo continuare a lavorare e crescere come gruppo».

Infine, spazio per una riflessione personale, guardando anche al futuro che potrebbe essere di nuovo all’estero: «L’Inghilterra mi ha dato tantissimo come persona, calciatore e papà, dandomi un altro tipo di mentalità a partire dai durissimi allenamenti. Tornare in quel Paese senza un’offerta non avrebbe senso, anche se vedo la vita in un modo diverso là rispetto all’Italia. Nella quinta divisione inglese, ad esempio, sei stipendiato e la città vive e respira per la squadra del posto, mentre nella quinta divisione italiana è completamente diverso, non si può fare un paragone. La mia compagna è innamorata di Londra ma se c’è da cambiare e andare in un altro Paese, si può fare».

Enzo Navarra

[L’intervista è stata svolta prima della partita Mapello 2-1 Speranza Agrate.]

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